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Sulla vita ed opera dell'autriCe
Noor-un Nisa Inayat Khan nasce a Mosca il primo gennaio del 1914. Hazrat In-
ayat Khan, suo padre, era un musicista brillante, filósofo e mistico; tutta la famiglia
era invitata alla corte dello Zar, dove la piccola Noor vide la luce del mondo. Poco
dopo scoppiavano i tumulti della Rivoluzione Russa per cui fu loro consigliato di
fuggire al più presto. E si racconta che ostacolati dalla folla e dalle barricate fu pro-
prio Noor ad aprire loro la strada: il padre la sollevò in alto con tutta la forza della
sua autorevole presenza e a quella vista tra la gente aprì un varco, la piazza divenne
silenziosa e tranquillamente li lasciarono passare. Così comincia la sua meravigliosa
vita, una vita che come poche volte accade è stata esempio realizzato di tutti gli alti
ideali nella quale aveva avuto la fortuna di crescere.
Noor era la prima di quattro figli, sua madre era una giovane americana, Ora
Ray Baker, que aveva conosciuto a Inayat Khan a San Francisco. Durante la prima
guerra mondiale vissero a Londra, affrontando dure condizioni economiche mentre il
padre continuava il suo instancabile viaggiare per l’Europa e Stati Uniti per portare
ovunque fosse richiesto il suo Messaggio e la sua grande musica. La famiglia Khan
infatti discendeva da un’antica stirpe reale indiana e tra i loro antenati c’è il gran-
de Sultano Tipu, la Tigre del Mysore, e da un’altrettanto nobile e antica tradizione
musicale. Inayat Khan aveva infatti suonato alla corte del Nizam di Hydrabad in India
e anche in Occidente fu con la sua musica che cominciò a parlare al cuore di chi
incontrò.
Nell’anno 1920 la famiglia cambiava domicilio per poi vivere a Suresnes, negli
attorni di Parigi, dove tutti e quattro i bambini passarono la loro infanzia e stu-
diavano, Noor, Vilayat, Hidayat e Khair-un-nisa. Noor studiava psicologia infantile,
suonava il pianoforte, l’arpa e la vina, lauto antico indiano e fu alunna di Nadia
Boulanger all’École Normale de Musique’.
È in questo particolare contesto che Noor visse, sviluppó ben presto una
personalità amorevole, creativa, sognatrice ma tuttavia capace di determinazione e
forza, compose poemi e musiche (tra cui la toccante composizione dedicata al pad-
re “Song to the Madzub” che troverete in questo libro) e scrisse anche le Twenty
Jataka Tales.
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